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Red Canzian: «Sto bene perché la musica fa bene» - Domenica 03.02.2019

Red Canzian - Testimone del Tempo Tour

Martedì 29 gennaio Red Canzian è stato ospite negli studi dell'emittente radiofonica romana RTR 99, dove è stato intervistato da Fabio Martini ed ha risposto ad una serie di domande poste dai fan.
Presente nella capitale per la presentazione che dopo alcune ore avrebbe tenuto presso Discoteca Laziale e centrato sul DVD live di recente uscita, Red ha così esordito: «Sto bene perché la musica fa bene, perché fare le cose che ami fa bene [...]. Non avrei mai pensato di dover venire a Roma a fare un firmacopie per un DVD che ho fatto io, stampato io ma così [...], non dico per gli amici, ma poco di più. Infatti ne avevamo stampate cinquecento copie giusto per darle a quelli che proprio lo volevano, io pensavo. Sono finite in un giorno e siamo primi in classifica IBS e quindi abbiamo dovuto stamparne altre mille e poi magari ne stamperemo altre. Ma è incredibile sta cosa, l'amore che c'è e quindi sono molto felice e quando sei felice stai bene».
Red si riferiva a "Testimone del tempo tour", il doppio DVD live pubblicato il 25 gennaio e disponbile su IBS alla pagina http://bit.ly/2WFF302.

Una delle cose che non vorrei mai fare è non assomigliare a quelle che sono le mie voglie. Red Canzian

Martini ha osservato come il DVD live vada a chiudere un progetto artistico cominciato un anno fa con la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Ognuno ha il suo racconto", proseguito con la pubblicazione dell'album "Testimone del Tempo" e l'omonima tournée. Red ha aggiunto: «Sto lavorando al nuovo album e ho già scritto tantissimo materiale. Sto scrivendo questa opera rock su Venezia, molto importante, che vedrà la luce credo a settembre del 2020 [...]. Sto lavorando con gli autori dei libri dai quali è stata tratta tutta la storia, tutta l'opera, per cui sono strafelice, perché non è facile fare quello che stiamo facendo e forse perché io amo talmente tanto Venezia che scrivo tre pezzi al giorno: mi vengono con grande facilità perché so cosa vorrei raccontare di questa Venezia [...]. Poi cominceremo i soliti concerti».
Riferendosi alla tournée "Red in Blue", Canzian ha spiegato: «Uscirà un altro DVD con l'orchestra sinfonica, perché [...] questa estate oltre che "Testimone del Tempo" ho fatto anche dei concerti con l'orchestra sinfonica. Anche quello è un bel momento perché in quel concerto là io in realtà faccio il cantante, faccio prioprio il crooner, faccio solo tre pezzi col basso e tutto il resto mi diverto a cantare. C'è anche Chiara ospite, c'è Phil che dirige il trio ritmico che accompagna l'orchestra sinfonica. Io cerco di fare piccole grandi cose, nel senso che non ho pretese di grandi audience, perché credo sia abbastanza difficile, quando li hai avuti per tanto tempo insieme a degli altri compagni di viaggio. Adesso io sono contento di fare quello che innanzitutto mi fa godere, mi fa sentire a posto, mi fa sentire che somiglio a me stesso, perché una delle cose che non vorrei mai fare è non assomigliare a quelle che sono le mie voglie».

Noi non possiamo essere pressapochisti: dobbiamo essere precisi perché è un dovere che abbiamo dopo tanti anni di carriera. Red Canzian

Red ha fornito notizie sull'attività live: «Il tour estivo ci sarà, stiamo mettendo a punto il discorso tecnico perché io vorrei avere lo stesso spettacolo tutte le sere, quindi non adattarmi a palchi improvvisati, ma girare con una mia struttura. Questo perché son stato abituato così, perché so che se hai le tue persone, le tue consuetudini, se tu sali sul palco e hai sempre glli stessi metri da percorrere, se sai che ti giri e lì c'è un faro che ti arriva da quel punto tutte le sere, se sai che gli ascolti saranno sempre perfetti perché hai il tuo uomo al mixer di palco, suoni meglio, sei più felice e la gente recepisce un messaggio più preciso. Noi non possiamo essere pressapochisti: dobbiamo essere precisi perché è un dovere che abbiamo dopo tanti anni di carriera. Io preferisco non farlo un concerto se devo farlo male, come ho detto di no a decine di televisioni dove c'era da cantare in playback: no, grazie! Io faccio il cantante e voglio cantare dal vivo. Se non ci sono i mezzi tecnici e devo cantare in playback, rinuncio. Ho rinunciato a tantissime cose: a inviti meravigliosi, anche a fare l'inviato a Sanremo in un programma importante televisivo del pomeriggio [...]. Non è il mio ruolo, io devo cantare».

Red Canzian

Red Canzian. Clicca per ingrandire.

Red: «Ho avuto una vita molto fortunata, credo di essermi anche abbastanza meritato quello che ho avuto perché ho lavorato tanto, continuo a lavorare, corro dalla mattina alla sera e le ventiquattro ore di una giornata non sono mai sufficienti per quello che ho sul piatto, sul tavolo, quello che io vorrei fare e le mie idee e i miei sogni o quant'altro. Ma sono un uomo molto fortunato, quindi io adesso devo fare realmente cose belle, che mi fanno stare bene [...] perché non è obbligatorio piacere a tutti. A chi vuol seguirmi portano esattamente la fotografia di questo momento, di quello che sono io adesso».

Martini ha osservato come il DVD "Testimone del Tempo Tour" sia il riassunto della vitadi Canzian. L'artista ha convenuto, dicendo: «Sì, di quella musica che ha attraversato la mia vita. A parte il primo pezzo con gli orologi che lavorano e che danno il senso del passare del tempo, poi faccio "Ognuno ha il suo racconto" perché voglio proprio aprire e far capire il punto dove sono oggi. Dopo c'è il filmato del bambino che dovrei essere io: un filmato trattato tipo i film vecchi di una volta, un po' "ballante", sul giallino, con questo bambino che va davanti a questa grande radio, gira, si sente "Grazie dei fior...", "Aveva una casetta piccolina...", "Mamma son tanto felice..."... le cose che sentivo nella radio nel 1956 quando ero un bambino e poi a un certo punto apparve Little Richard con "A-wop-bop-a-loo-bop-a-lop-bam-boom!" [...]. Da lì in poi c'è la storia della musica che ha attraversato la mia vita, quindi quella, poi "Love me tender" di Elvis Presley, poi "She loves you" dei Beatles, quelli che hanno cambiato il mondo e mi hanno fatto cappire che questa doveva essere la mia vita. E poi tante altre canzoni. I grandi cantautori italiani: Luigi Tenco, Gino Paoli. Poi le canzoni di protesta, Bob Dylan fino ad arrivare ai Pink Floyd, dai Pooh al Prog, insomma tutta la musica meravigliosa».

Martini ha osservato che nel live Red ha proposto pochi brani dei Pooh. Il musicista e compositore ha puntualizzato: «Ho grande rispetto per i Pooh e credo che i Pooh li debbano fare i Pooh. Se li faccio io, li faccio in una rilettura, non voglio calcare gli arrangiamenti dei Pooh. Mi piace farli come li avrei fatti io, a modo mio, perché credo che l'imprinting dei Pooh, anche negli arrangiamenti, sia essenziale: è un marchio di fabbrica che va rispettato e quiandi mi piace sentirlo fare dai Pooh».

Essere parte ipotetica della famiglia di tante persone, degli affetti cari, vuol dire che abbiamo seminato amore, che abbiamo seminato cose importanti. Red Canzian

Fabio Martin ha osservato come, nonostante lo scioglimento dei Pooh avvenuto nel 2016, l'attenzione dei pubblico nei confronti dei singoli componenti non si sia esaurita, dimostrando di sentirne la mancanza. «Sì», ha convenuto Red. «Riceviamo messaggi commoventi di persone che veramente ti dicono "Mi mancate". Credo che sia importante per un artista sentirsi dire una cosa del genere perché sai, io provo queste emozioni anche quando sto lontano da casa, quando non vedo mia moglie, i miei figli mi mancano, quindi essere parte ipotetica della famiglia di tante persone, degli affetti cari, vuol dire che abbiamo seminato amore, che abbiamo seminato cose importanti».
Martini: «Probabilmente quando sei "dentro" a tutto te ne rendi conto meno».
Red: «Sei in corsa e quando corri hai il fiatone e quando hai il fiatone non puoi accorgerti delle sfumature. La vita la assapori fermandoti, guardando un tramonto e guardando tutto quello che ti è intorno. Se corri sei affannato, chi rincorre la felicità non sarà mai felice. La felicità devi sederti e aspettarla».

Alla domanda su come Red veda i suoi fan più affezionati, il bassista ha risposto: «Li vedo con gioia ogni volta che vengono e ogni volta che non vengono mi dipiace perché quello che io sto cercando di fare è un lavoro di reinvenzione nel massimo rispetto della mia storia, ma anche nel massimo rispetto di quella che deve essere la mia storia futura».
Al quesito su quale sia la sua fonte principale di ispirazione, Canzian ha replicato: «L'ispirazione è la vita, perché mi sono reso conto che la vita, se soltanto hai la voglia e la possibilità di rallentare un attimo e guardarla, è la più grande fonte d'ispirazione che uno possa trovare, perché trovi di tutto. A Sanremo quest'anno avremo chi parla di violenze ai minori, avremo storie di tutti i tipi, storie d'amore, avremo storie di follia, storie di varie problematiche e distorsioni dell'animo umano, per cui questi son tutti colleghi autori che si sono guardati intorno e ahimé un telegiornale basta guardarlo e già quello è fonte di troppe ispirazioni, molto spesso non belle. Per cui guardare la vita». Ha aggiunto, citando "The dark side of the moon" dei Pink Floyd: «Però guardarla anche con quel minimo di positività che uno deve avere per andare avanti, perché altrimenti se leggiamo solo il lato negativo delle cose è come vedere la Luna dalla parte buia, cioè non ci illumina più il cielo».

Riferendosi alla partecipazione di Red come coach alla trasmisisone "Ora o mai più", condotta da Amadeus su RAI 1, Martini ha chiesto: «Il basso che utilizzi anche in televisione è bello vissuto. Che storia ha?».
Red: «Ha una storia importante, me lo sono regalato quando ho compiuto sessant'anni. E' un basso che è del 1964 e mi dicono che sia appartenuto a un mito. Io non lo so se posso credere a questa cosa perché mi sembrerebbe troppo, ma ho visto una foto di questo mito che ha in mano un basso con gli stessi graffi che ha il mio, per cui potrebbe anche essere. Ma al di là di questo è un basso che ha un suono magnifico perché il legno è talmente stagionato... pensa a quante volte quel legno ha vibrato sotto il suono di mani sicuramente più esperte delle mie e sotto il suono di quelle quattro corde. Sono collezionista di questi strumenti perché non sono soltanto un mezzo per suonare, ma sono anche un mezzo per ricordare la musica che è passata attraverso di loro ed è un onore poter suonare uno strumento che è stato in mano a grandi musicisti mondiali».

Red Canzian durante le prove in RAI

Red Canzian durante le prove della trasmissione "Ora o mai più". Clicca per ingrandire.

Martini: «Quanto la tua vita vita musicale è stata influenzata dai Procol Harum?».
Red: «L'organo Hammond fu la grossa spesa che facemmo coi Prototipi, col mio primo gruppo. Comprammo un L122 col Leslie e siccome le prove le facevamo a casa nostra, quando finivamo stavo tutto il giorno sull'organo Hammond a suonarlo e "A whiter shade of pale" dei Procol Harum era proprio la canzone da fare con l'organo Hammond. Sono stati importanti. Dai Beatles in poi io ho respirato quella musica fino a quando non sono entrato nei Pooh e poi ho continuato chiaramente ad ascoltarla, però è stata proprio la musica alla quale io mi riferivo, la musica che io sognavo di notte, la musica che tentavo di suonare di giorno, la musica che mi ha portato fin qua».

Alla domanda se la trasformazione in campo musicale che i giovani stanno vivendo attualmente sia paragonabile a quella che si è avuta negli anni Settanta, Red ha risposto: «I grandi cambiamenti ci sono sempre stati: siamo passati da Claudio Villa ai Beatles [...]. Adesso è arrivato questo mondo che è di grande rottura rispetto anche alle band che li hanno preceduti, anche inglesi. Io non discuto mai sulla bravura degli artisti perché quando un artista arriva e ha successo, c'è sempre un motivo. Quello che voglio dire è che i grandi cambiamenti ci sono sempre stati. Noi eravamo un pochino più ignoranti, nel senso che non eravamo preparati come questi ragazzi, perché questi ragazzi adesso hanno i tutor, su Internet puoi trovare la maniera su come imposti il basso, la chitarra. Noi ci tiravamo giù le canzoni mettendo la puntina sul giradischi: io ho consumato "Axis" di Jimi Hendrix per capire quell'inizio che faceva [...]. Ho bucato il disco a forza di metterlo! Però stavi lì ore e imparavi. Quindi noi eravamo un pochino più ignoranti e quindi la mancanza di preparazione stimolava la creatività: ecco perché con tre accordi sono stati scritti dei capolavori in quei momenti. Adesso i ragazzi son molto più preparati e forse fanno una musica che a noi non arriva nel modo giusto, ma non perché siamo vecchi: perché abbiamo studiato armonia, perché abbiamo studiato come si scrive una canzone, perché sappiamo cosè una settima nona e la musica la viviamo in un'altra maniera. Adesso partono da un loop, partono da un messaggio parlato, ma questo non lo dico per contestare o criticare, ti dico solo che son cambiati veramente i modi di proporsi. Certo che quando io sento un pezzo come quello che stai per mandare come "A whiter shade of pale", dico: "Bello!"».

Dopo l'ascolto di "A whiter shade of pale" il discorso è tornato sul DVD live in promozione. In particolare, Red ha parlato della figlia: «Chiara nel DVD canta delle cose meravigliose. Canta "Il cielo in una stanza", canta "Your song" di Elton John e poi canta un pezzo dei Pooh che lo fa così bene, "Ali per guardare, occhi per volare". E' un pezzo che dura un minuto e quarantatré secondi, ma racchiude in sé tutta la poesia di Valerio e tutta l'ispirazione di Roby che secondo me ha avuto un periodo così sinfonico, pucciniano, che lo ha portato a scrivere delle cose veramente bellissime».
Martini: «Hai mai pensato di scrivere il testo di una canzone?».
Red: «Lo feci tanti anni fa per un disco di Genova e Steffan che avevo prodotto, ma mi sono reso conto che il mio parlare così a ruota libera non riesce a dire o a dare quello che vorrei ingabbiato nella metrica di una canzone. Lì ci vuole un potere di sintesi, per esempio Valerio era un maestro in questo: in tre righe ti racchiudeva una vita. Ci vuole un potere di sintesi incredibile che io non ho, perché io sono chiacchierone: per dirti un concetto parlo un quarto d'ora, però te lo spiego bene». Il brano in questione è "Dimmi", contenuto nell'album "La strada, le stelle e il vento" del 1976 di Genova & Steffan. Red ha così continuato, scherzando: «Poi nei testi non puoi muovere le mani come faccio io per farmi capire. Ma poi io mi sento musicista».

Martini: «In "Testimone del tempo" qual è la canzone che ti ha emozionato di più suonare e cantare?».
Red: «Ci sono tante canzoni. Una canzone importante è "Cosa abbiamo fatto mai", dedicata alle mascalzonate che noi uomini abbiamo fatto all'ambiente ed è attualissima ahimé perché purtroppo ci stiamo sempre più avvicinando ad un punto di non ritorno e quindi bisognerebbe pensarci seriamente, non fare dei grandi convegni, dei G20 da cui poi non escono risultati concreti. Dobbiamo pensare non alla nostra di sopravvivenza, ma a quella dei nostri figli e dei nostri nipoti [...]. "Cantico" è una piccola opera, un nove minuti nei quali io mi riconosco: è proprio il Prog con il quale io sono nato. Io stavo facendo il Prog e mi sono "traghettato" nei Pooh e grazie a Dio siamo partiti con "Parsifal", per cui mi sono riconsociuto nella stessa musica ed è stato molto bello».
Martini: «Tra "Parsifal" e "Il tempo, una donna, la città", anche quella è un'altra piccola opera e l'avete ripresa nel tour "Dove comincia il sole". Quanto è faticoso rimettere su un bano come quello?».
Red: «E' cambiato il modo di intendere le canzoni, per cui devi proprio rientrare in quel mood, che non è come suoni adesso la canzone, lì è proprio un altro mondo: tempi dilatati, atmosfere... C'è questa evanescenza del suono che a oggi nella musica attuale non c'è, è tutto molto concreto, per cui devi proprio ritrovare un attimino quello spirito, per suonare quella musica».

La voglia di comporre, di proporsi al pubblico e di mantenere vivo il dialogo con i propri fan sono le "urgenze" che motivano il lavoro di Red Canzian ed il suo costante guardare al futuro come sprone per avere nuove idee e stimoli, sempre nell'ottica di condividere il proprio estro con gli altri. Ora più che mai servono artisti di questo calibro, in un periodo in cui la musica sta seriamente cambiando, ma anora non si sa in cosa.

Autore - Michaela Sangiorgi