Dodi Battaglia a RTR 99 - Seconda parte: "Perle - Mondi senza età", i profili Kemper - Martedì 01.05.2018
Lo scorso 18 aprile Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh, nonché compositore e recentemente paroliere nell'album "Dov'è andata la musica", è stato ospite dell'emittente romana Radio RTR 99, in studio con Fabio Martini nel corso della trasmissione "La Strana Nostalgia". La prima parte del resoconto dell'intervista è disponibile alla pagina "Dodi Battaglia a RTR 99 - Prima parte: Il "Dodi Day", le persone da ringraziare".
Devo dare merito a un'altra persona che mi ha voluto bene, che mi ha incentivato a fare questo mestiere: si chiama Giancarlo Lucariello. Dodi Battaglia
Dodi si è così espresso in merito alla tournée teatrale dal titolo "Perle - Mondi senza età": «Il tour di "Perle" è un grande, grande progetto. Tanto per cominciare saranno quaranta e forse più brani che non ho mai suonato nel corso degli ultimi trent'anni [...]. Credo che chiunque lo avesse dovuto fare, io, i miei colleghi, insieme, è corretto che qualcuno dia un seguito, non soltanto a "Chi fermerà la musica", "Pensiero"; sono tali e tante le canzoni bellissime che fanno parte del nostro repertorio, che l'avesse fatto chiunque altro gli avrei detto: "Bravo! Hai avuto una idea geniale!", sarei andato a comprare il biglietto per andare a sentire la bellezza di questi brani [...]. Facciamo degli esempi: il brano con cui vorrei iniziare la scaletta di "Perle" in teatro è un brano che fa "Piano, piano", ma per un motivo molto semplice: perché è stato il primo brano che ho composto. Devo dare merito a un'altra persona che mi ha voluto bene, che mi ha incentivato a fare questo mestiere: si chiama Giancarlo Lucariello. E'stato il nostro produttore e un giorno mi disse: "Ok, sei carino, suoni bene, canti bene, perché non provi a scrivere?". E' arrivata questa qua». Il brano a cui Battaglia ha fatto riferimento è "Io in una storia", dall'album dei Pooh "Alessandra" dei 1972.
Dodi: «Mai cantata live dai Pooh. Questa la voglio tenere come primo brano perché è il primo brano che io ho composto, mi sembra bello. Poi [...] "A un minuto dall'amore", "Aria di mezzanotte", "Classe '58". "A un minuto dall'amore" è di una bellezza infinita, quando la sono andata a risentire ho detto: "Eravamo dei grandi. Siamo stati dei grandi. Siamo ancora grandi"».
Martini ha osservato: «Se c'è un neo nei Pooh è quello di non aver fatto quello che stai per fare tu».
Dodi: «E' vero [...]. La mia idea, devo ammettere, fra le varie proposte che abbiamo fatto quando si parlava del cinquantennale, era questa di fare un tour in maniera particolare nei teatri, in cui noi saremmo stati più di una sera a Napoli, a Firenze, a Milano e ognuna di queste sere era dedicata a un decennale che avrebbe compreso "Tanta voglia di lei" e questi brani che sto facendo in "Perle", perché erano tali e tante le persone che mi chiedevano questo tipo di repertorio. Dico: "Se noi ci fermiamo tre giorni a Firenze facciamo quindici anni, quindici anni e quindici anni e siamo in grado di fare tutti questi brani qua perché, ripeto, sarebbe un peccato abbandonarlo al nulla, al cestino. Non si butta via della roba così bella».
Battaglia si è così espresso in merito a "Classe '58", pubblicato dai Pooh nel 1978 nell'album "Boomerang": «E' veramente un ritratto. Io credo che Valerio avesse, questa è una cosa che ho coniato l'altra sera riflettendo sulla maniera di scrivere i testi di Valerio, io credo che lui abbia inventato i video musicali ancora prima dell'invenzione dei video musicali: se tu prendi un testo come questo, piuttosto che "Ci penserò domani", ti scorre davanti un film. Lui era geniale».
Dodi ha confermato la presenza di "Air India", sempre dall'album "Boomerang", per poi aggiungere: «Alla fine di questa lista c'è una zona dove c'è scritto: "Altri brani eventualmente da inserire" e sono una ventina. C'è "Perle 2"...».
Ci saranno brani pedissequamente, esattamente uguali a quella che era la prima versione, altri che invece ho intenzione di stravolgere, di attualizzarli, di renderli più energici. Dodi Battaglia
Alla domanda se dal medesimo LP è contemplata "La città degli altri", Dodi ha risposto affermativamente: «Ma ben volentieri, certo che la farò [...]. Ho intenzione di prendere, compreso questo brano, alcuni degli arrangiamenti che sono degni di essere rivisti. Io credo che in "Perle" bisognerà essere molto rispettosi di quelle che sono le sonorità del passato, una maniera di fare musica che è proprio dentro questi brani. Ma in certi casi bisogna avere anche il coraggio, un pochino come abbiamo fatto nel cinquantennale con "Pensiero", con "Noi due nel mondo e nell'anima", di "rivoltarli", di attualizzarli, per cui ci saranno brani pedissequamente, esattamente uguali a quella che era la prima versione, altri che invece ho intenzione di stravolgere, di attualizzarli, di renderli più energici e uno di questi è proprio questo qua, che ha questo senso suadente, molto dolce. Quando dice: "Dio da lassù non sa che in queste strade il cielo non si vede", questo senso di soft, questi slide, queste sonorità molto dolci non assomigliano al testo perché spesso noi facevamo gli arrangiamenti senza sapere quello che era il testo. Sembra strano, ma è così. Poi quanto senti il brano dici: ma la musica racconta un percorso e il testo ne racconta un altro. Questo è uno dei brani che ho intenzione di rispolverare a livello di arrangiamento... più energico, meno soft».
Risposta affermativa anche per "La nostra età difficile", brano di apertura dell'album "Alessandra" del 1972. Martini ha domandato, riferendosi alle canzoni: «C'è una di queste che, sentendola, ti sei commosso?». «Ho sentito un brano che inizialmente non ho pensato potesse far parte di "Perle"» ha spiegato Dodi, «perché quando tu fai la scaletta di uno spettacolo devi cercare di fare le canzoni quelle più nel cuore, nella pancia della gente, quelle magari più popolari nonostante non siano i 45 giri. Non avevo mai preso in considerazione un brano che si chiama "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla": è una roba devastante sotto il profilo emozionale. Credo fino a prova contraria che sia uno dei più grandi testamenti che Valerio ha dato a noi perché in questo brano lui dice: "Tu uomo sei padre del fuoco, hai imparato a gestire il fuoco, hai imparato a gestire la metereologia, ma in realtà sei padre del nulla". Mi viene da pensare a quella famosa frase che tutti conosciamo che dice: "Cenere eri e cenere ritornerai", per cui è di una profondità, di una poesia questo testo... fantastico!».
Poi, riferendosi a "Dialoghi": «E' una canzone che ricordavo molto soft e invece è un ritratto di quel momento».
La musica ha questo tipo di peculiarità: riesce in un attimo a darti subito un quadro, un'emozione chiara, la persona con la quale stavi, la compagnia con la quale condividevi le serate. Dodi Battaglia
Martini: «Riascoltando questi brani ti sono venuti in mente le immagini, i ricordi di quando li avete fatti?».
Dodi: «Assolutamente sì. Questa è una cosa che è ricorrente ogni volta che salgo su un palcoscenico. Io faccio... non so... "Canterò per te" e mi viene in mente lo studio dove l'abbiamo inciso, l'albergo dove eravamo, alla mattina dove facevamo colazione... mi viene in mente un clima e credo che sia così anche per la gente. Sentendo "Yesterday" quando sono andato a vedere McCartney automaticamente mi sono immaginato fuori dalle scuole che scambiavo i dischi con i miei amici. La musica ha questo tipo di peculiarità: riesce in un attimo a darti subito un quadro, un'emozione chiara, la persona con la quale stavi, la compagnia con la quale condividevi le serate. Questa è la magia della musica».
Battaglia ha poi aggiunto un dettaglio che farà felici molti fan: «Registrerò questo tour, dal quale estrapolerò un CD e un DVD esattamente come "e la storia continua...", agli inizi di ottobre, mentre il tour vero e proprio inizierà a metà di novembre. Noi faremo due, tre concerti, faremo una data zero per gli amici e per chi avrà il coraggio di venire a vedere una data zero in cui magari sai... però è appetibile credo [...]. Il disco poi uscirà in contemporanea con l'inizio del tour a metà di novembre».
L'ascolto dei brani che molto probabilmente finiranno nella scaletta di "Perle" è proseguito con "Dietro la collina", dall'album "Musicadentro" del 1994: «Devo ammettere che ogni volta che io sento questo brano» ha spiegato Dodi, «molto per il testo, mi vengono le lacrime, mi commuovo, mi emoziona. E' un ritratto. Una delle canzoni che ci tengo a fare si chiama "Vienna" [...]. C'è stato un momento in cui Valerio abitava ancora a Bologna, prima che si trasferisse a Milano e spesso accadeva che alla fine dei tour ci dicessimo: "Quest'anno dove andiamo?". "Andiamo alle Maldive!". "No, andiamo in Marocco". "No, andiamo a Vienna", o "Andiamo a Barcellona". Molte delle canzoni che Valerio ha scritto sono nate di conseguenza a questi viaggi che abbiamo fatto insieme».
Martini ha osservato: «Queste sono canzoni comunque conosciute, perché all'epoca i dischi si compravano e si ascoltavano tutti».
Dodi: «Anche perché all'epoca i dischi erano fatti non soltanto di due brani per andare in rotazione in radio: erano dieci brani dai quali a un certo punto il discografico piuttosto che le radio sceglievano quale doveva essere il singolo. Il valore intriseco di dieci, dodici canzoni era il medesimo.
Un brano che sono andato a risentire ne farò un arrangiamento fantastico si chiama "In altre parole" [...]. C'è una frase qui quando Valerio dice: "In un mare canna di fucile", a Napoli. Solo Valerio poteva scrivere della roba così, solo lui. Solo lui ha scritto e nessun'altro lo pareggerà mai».
Di "Io sto con te" il chitarrista ha detto: «E' una canzone graziosa, è bella, sorridente, ha dentro una dedica bella. Un'altra è "Comuni desideri". "Io sto con te" in realtà il testo è di Stefano, che quando scrive anche lui non scherza. E sarà insieme a me a Bellaria».
Abbiamo deciso che i giorni più "facili" per la gente per venire in teatro sono il venerdì e il sabato, è inutile costringere la gente che il giorno dopo deve andare a lavorare. Dodi Battaglia
Martini ha domandato se "Lettera da Marienbad" è stata inserita in scaletta. «L'avevo vagliata« ha spiegato Battaglia, «sicuramente sarà in un momento acustico in cui si farò soltanto un estratto di questo brano». Poi, riferendosi alla programmazione della tournée nei teatri: «Abbiamo deciso che i giorni più "facili" per la gente per venire in teatro sono il venerdì e il sabato, è inutile costringere la gente che il giorno dopo deve andare a lavorare. Per cui abbiamo dilatato in più mesi da metà di novembre: venerdì e sabato, ogni fine settimana faremo appunto due concerti».
Martini: «Musicalmente parlando come ti sei accostato a questo repertorio?».
Dodi: «Ho scelto i brani che,
leggendoli, erano più interessanti. Ma poi mi sono messo esattamente come un fan, mi sono sentito tutte le canzoni perché a tanto tempo di distanza certe sfaccettature, certe profondità non me le ricordavo, certe maniere di porgersi e mi sono messo lì ad ascoltare brano per brano e a tutt'oggi penso che creerò coi miei collaboratori una scaletta mettendomi davanti al computer, immedesimandomi in chi siede in un teatro e dice: "Adesso voglio sentire Dodi Battaglia cosa mi fa!". E i brani nella versione originale a livello di lunghezza e quelli "accorciati" li farò proprio da spettatore [...], ma finché non mi annoio io li tengo tutti».
Dopo l'ascolto di "Una donna normale", anchesso nella scaletta al vaglio da parte di Battaglia, Martini ha chiesto: «Litigavate quando dovevate scegliere le scalette?». «No», ha spiegato il chitarrista. «I Pooh a un certo punto hanno iniziato il loro percorso con questi brani molto da ascolto, molto da teatro e poi è accaduto con brani più energici che hanno cambiato la maniera di fare i concerti: anziché i locali o i teatri, abbiamo cominciato a fare gli stadi. Quando tu se in un'audience che non ha più le cento, duecento, le mille persone, ma cominci ad avere, venti, trenta, quarantamila persone devi arrivare lontano [...]. Sono cominciate le radio, i grandi media, la popolarità delle canzoni, per cui non puoi prescindere dal momento che fai una scalettam dal fare le canzoni che la grande massa ti chiede. Difficilmente puoi essere "intimo", comunicativo quando hai davanti trenta, quarantamila persone devi essere "Chi fermerà la musica", "Io sono vivo", "Canterò per te". Nel concerto come quello che farò io ci saranno anche brani energici, per esempio rifarò una nuova versione di "Cercami"». Poi, riferendosi a "Quel tanto in più" da "Forse ancora poesia" del 1975: «Non l'ho inserita, ti spiego il perché: questo è "Perle", uno spazio dedicato alle canzoni meno suonate dei Pooh, però da uno che si chiama Dodi Battaglia. Io non escludo i brani che hanno cantato anche i miei colleghi, tale e tanto che per esempio c'è un brano che si chiama "Come si fa" dove la prima voce era quella di Red, poi io entro a un certo punto. Però questo è proprio un brano molto di Roby: è proprio sua, è lui il protagonista, mi sembrava di togliere spazio a un collega, non mi sembrava carino come scelta».
Altri due brani che saranno presenti: "Cara bellissima" e "Donna davvero". In merito a "Solo cari ricordi" ha spiegato: «Non l'ho messo perché è molto di Red [...]. Ho questo senso di rispetto [...]. Sai un altro brano che mi suscita la lacrimuccia si chiama "Padre a vent'anni" [...]: quello è un reportage da scene di guerra. Non possiamo dire tutto adesso perché è una cosa molto in progress, si sta evolvendo di giorno in giorno [...]. Credo che subito dopo il "Dodi Day", che è il 1° di giugno, cominceremo già a ufficializzare quelle che sono le date. Questo è un bene perché agli organizzatori di questi teatri ho chiesto la gentilezza appunto di sapere già quando uno può organizzarsi le sue vacanze».
Mi rendo conto che siamo stati veramente una storia irripetibile, indimenticabile. Dodi Battaglia
Martini: «Sei conscio di quello che avete fatto?».
Dodi: «No. Me ne sto rendendo conto di giorno in giorno portando avanti questo progetto: mi rendo conto che siamo stati veramente una storia irripetibile, indimenticabile. Non so quali altri artisti, in maniera particolare gruppi, di gente che faceva, scriveva le prorpie musiche, le proprie parole, faceva i propri arrangiamenti, organizzava il proprio tour, il proprio destino. Non so chi altri abbia avuto tale e tanta vitalità e tale e tanta fortuna. Come persona non sono mai statpo abituato a considerarmi per quello che sono stato... io sono sempre proiettato al futuro, difatti dico sempre: chiedimi quello che faccio domani, non mi chiedere quello che ho fatto nel passato. Non mi ricordavo neanche di avere inciso certi brani e chiedo scusa a chi per anni ha continuato a dirmi: "Ma perché non fai queste canzoni?". Chiedo umilmente scusa a chi garbatamente mi ha sempre suggerito questa cosa qua, probabilmente c'è stato bisogno di una "spallata" che è stata appunto quella del 30 di dicembre di due anni fa quando siamo scesi dal palcoscenico, lì probabilmente c'è stata una "botta" psicologica e ho detto: "Devo darmi una mossa!"».
30.12.2016: l'ultimo concerto dei Pooh. Clicca per ingrandire
Martini ha chiesto lumi in merito al sottotitolo di "Perle": «Perché "Mondi senza età"?».
Dodi: «E' una cosa che mi ha suggerito la persona che cura i miei social perché è così come dicevamo prima: Valerio in maniera particolare, anche Stefano, hanno scritto dei ritratti che non hanno tempo, non hanno età, sono cose che saranno un ritratto di quei tempi da qui ai prossimi chissà quanti anni». Si tratta infatti di una strofa tratta dal brano "Opera prima", dall'omonimo album dei Pooh del 1971.
Per ultimo, Dodi ha parlato di una iniziativa che ha preso il via il 20 aprile: «Ho fatto quella che si chiama una "profilazione", cioé un campionamento: ho messo su una chiavetta tutti i suoni che fanno parte dei miei tour degli ultimi due anni e di più. Ho profilato anche una serie di una decina di amplificatori che ho a casa, devo dire bellissimi, dagli anni '60 in poi e tutto questo sta diventando un progetto che da qui a un attimo è in vendita. Mi sento di poterlo consigliare perché uno con una semplice chiavetta che penso abbia un costo intorno ai 40 Euro ha il valore di quello che potrebbe tirare fuori da dieci amplificatori del costo non mento di trenta, quaranta, cinquanta mila Euro».
I dettagli sono disponibili sul sito di Dodi alla pagina www.dodibattaglia.com/profili-kemper.html#kemper
Termina qui il resoconto. L'entusiasmo con cui Battaglia sta affrontando la preproduzione del tour "Perle - Mondi senza età" fa ben sperare sulla qualità dello spettacolo che troveremo ad attenderci nei teatri. Il repertorio unico e la qualità degli strumentisti coinvolti mi auguro contribuiscano ad attirare, oltre ai fan, anche quanti non conoscono fino in fondo il repertorio dei Pooh.
Autore - Michaela Sangiorgi