Pooh - Notizie e novità del 2020 - Gennaio

Dodi Battaglia porta sul palco le Perle e l'emozione del ricordo - Giovedì 30.01.2020

Dodi Battaglia al Teatro Duse di Bologna

Lo scorso novembre è tornato nei teatri il tour "PERLE - Mondi senza età", il live nato dalla volontà di Dodi Battaglia di portare sul palco una serie di brani appartenenti al repertorio dei Pooh molto amati dal pubblico più affezionato, ma che non ha mai o quasi fatto parte delle esibizioni live del gruppo. Una iniziativa che i fan del quartetto hanno sperato per anni che venisse realizzata, ma il fatto che sul palco sia presente un solo membro della storica band non ha certo sminuito la bellezza e l'intensità dei brani.
Nello stilare la scaletta della prima edizione Dodi ha seguito il proprio istinto e nel contempo accolto le richieste che negli anni gli erano giunte dal pubblico. Nella seconda edizione del live ha aggiornato la lista delle canzoni inserendo dieci nuovi brani e questo ha fatto sì che il concerto, già di per sé godibile e carico di intensità, venisse rinnovato ed invogliasse il pubblico a tornare in teatro. I nuovi brani introdotti sono: "Comuni desideri", "Tra la stazione e le stelle", "Diritto d'amare", "Bella", "Dialoghi", "Lascia che sia", "Per una donna", "La città degli altri", "Lei e lei", "Danza a distanza".

Grazie Valerio, per sempre! Ci hai fatto vivere emozioni fantastiche, tale e tanto che dopo cinquant'anni siamo ancora qui. Dodi Battaglia

L'esibizione tenuta venerdì 22 novembe 2019 al Teatro Duse di Bologna è stata la seconda data della tournée, preceduta dal live del giorno precedente presso l'Alta Forum di Campodarsego, in provincia di Padova. Un appuntamento particolarmente atteso dall'artista, in quanto il capoluogo emiliano - romagnolo è la città d'origine sua e di Valerio Negrini, fondatore e paroliere dei Pooh.
Lo spettacolo ha preso il via con il brano "Io in una storia", un doveroso omaggio a Dodi come autore, in quanto tale canzone del 1972 è il primo pezzo da lui firmato come compositore. Sono seguite le esecuzioni di "A un minuto dall'amore" e "Aria di mezzanotte", appartenenti alla prima edizione della tournée.
Terminate le ultime note del brano, Battagllia ha accolto il suo pubblico con queste parole: «Buona sera e benvenuti! Grazie di essere qui con me, con noi, grazie davvero. Soprattutto a chi ha fatto un po' di chilometri per essere insieme a noi stasera e sono più di una persona. Grazie, grazie davvero!
Quello che faremo insieme è un percorso attraverso la musica dei Pooh, quella forse meno eclatante, però non per questo meno importante o profonda, piena di siginficati, piena di testi fantastici. A proposito di testi, voglio dire che questo concerto è sempre stato dedicato al grande Valerio Negrini che è stato il fondatore dei Pooh. Grazie Valerio, per sempre! Ci ha fatto vivere emozioni fantastiche, tale e tanto che dopo cinquant'anni siamo ancora qui [...]. Quello che faremo è un viaggio nel tempo attraverso appunto cinquant'anni di emozioni molto intense [...]. Qualcuno ha pensato di suggerirmi dei brani che i Pooh ed io non abbiamo mai fatto dal vivo. Ho pensato che fosse una bellissima idea il fatto di essere qui per il secondo anno a riproporre questo concerto per me motivo di grande soddisfazione [...]. Dicevo, questo concerto è dedicato al grande Valerio Negrini che ha fatto dei ritratti bellissimi, uno dei quali è questo che stiamo per suonare».
La musica si è reimpadronita del palco con l'esecuzione di "Classe '58", canzone dedicata a quanti l'anno di uscita dell'album "Boomerang", il 1978, svolgevano il servizio militare obbligatorio di leva. Il tema del viaggio ha dominato "Vienna", mentre "Cara bellissima" ha descritto le complicate dinamiche che si vengono a creare tra un artista ed una donna, tormentato dall'incertezza sui veri sentimenti della persona che ha di fronte.
"Comuni desideri", il primo dei nuovi brani introdotti, è tratto dall'album "Asia non Asia" del 1985. Firmato da Dodi con Negrini al testo, il tema trattato è quello dell'attesa, con il protagonista della canzone seduto al tavolino di un bar ed intento ad osservare le persone che gli stanno intorno.
"Mai dire mai" ha conservato la notevole coda strumentale della passata edizione, con un assolo di Battaglia dove l'artista esprime al meglio le sue qualità come chitarrista.

22.11.2019, Dodi Battaglia al Teatro Duse di Bologna.
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Dodi ha poi ripreso la parola: «Questa per me è una serata molto importante perché i Pooh nascono a Bologna, Valerio Negrini è nato a Bologna, io stesso sono nato a Bologna, per cui per me è un ritorno alle origini. Tornare a casa con voi amici è veramente molto emozionante: grazie per essere insieme a me qui. Questa sera voglio salutare in maniera particolare degli amici che hanno fatto parte [...] della mia giovinezza, coi quali ho condiviso alcuni dei momenti più belli della mia vita, quelli relativi agli anni del liceo. Ogni anno vengono a trovarmi qui: anche questa sera sono venuti a trovarmi, grazie di cuore [...]. Ormai è una consuetudine, facciamo una cena all'anno per raccontarci quello che eravamo, quello che siamo e quello che saremo ed è una cosa credetemi molto bella che riempie il cuore». Poi, tornando a parlare di Negrini: «Valerio è riuscito a raccontarci con le sue parole delle storie così belle per le quali noi siamo riusciti anche a viaggiare in giro per il mondo: ci ha raccontato di luoghi fantastici in Italia, all'estero, città, metropoli. I prossimi brani raccontano proprio degli scenari che lui ha saputo narrare in una maniera fantastica, a partire da un brano che è nato nei primi anni in cui lui si era trasferito a Milano. Dopo ci sarà invece un brano che è dedicato alla nostra Bologna che si intitola appunto "Santa Lucia" in cui rivedrete i portici, le bancarelle vicino alla chiesa dei Servi, dove noi andavamo a scuola. Per cui è un po' un viaggio nel tempo e nel mondo grazie al grande talento di Valerio Negrini. Il primo brano si chiama "Una donna normale"».
Il brano pubblicato nel 1979 nell'album "Viva" e composto da Battaglia costituisce un momento particolare del live, in cui il pubblico si sostituisce all'artista nell'intonare la strofa "Le radio suonavano". La canzone è l'istantanea di un addio, ambientata sul marciapiede di un quartiere di periferia dove un pomeriggio di giugno si trasforma lentamente in sera. Dopo "Santa Lucia", brano molto caro a Dodi per i motivi che lui stesso ha spiegato, è stato possibile ascoltare "Orient Express" e "In altre parole".

Credo che coi suoi versi sia riuscito a far pensare al mondo femminile che noi uomini abbiamo un animo più gentile di quello che si poteva pensare. Dodi Battaglia

Al termine della parentesi prog offerta con l'esecuzione di "Oceano", Dodi ha ripreso la parola: «Vorrei insieme a voi fare un applauso a questi grandi musicisti che sono insieme a me da un po' di tempo su questo palco [...]: hanno voluto insieme a me portare a teatro questo repertorio, hanno creduto insieme a me che fosse giusto così, che sarebbe stato un peccato se questi brani fossero rimasti "parcheggiati" in un cassetto, da qualche parte o passati direttamente al dimenticatoio. Non sarebbe stato giusto per questi brani, per la storia dei Pooh, per Valerio Negrini e per tutti noi. Grazie a loro e grazie a voi». I musicisti citati da Battaglia compongono la band che da alcuni anni lo accompagna in tour: Marco Marchionni alle chitarre, Beppe Genise al basso, Carlo Porfilio alla batteria, Rocco Camerlengo pianoforte e tastiere, i vocalist Costanzo Del Pinto e Raffaele Ciavarella.
«C'è un tema» ha proseguito Dodi, «che Valerio ha saputo toccare con garbo, con grande delicatezza, gentilezza e credo che coi suoi versi sia riuscito a far pensare al mondo femminile che noi uomini abbiamo un animo più gentile di quello che si poteva pensare. Una persona potrebbe dire: "Se un uomo ha scritto delle frasi così belle, vuol dire che mediamente gli uomini sono così sensibili". So che non è sempre così, però c'è qualcuno di noi, come Valerio, che ha portato su la nostra media e dobbiamo rendere grazie per averci dato questa mano [...]. Uno dei temi che lui è riuscito a toccare con garbo è quello che venti, trent'anni dopo è diventato il fenomeno delle escort [...]: lui è riuscito a parlare anche di questo tema in una maniera garbata, gentile, elegante ed è nato questo brano che si chiama "Tra la stazione e le stelle"».
Tra i tanti temi trattati da Negrini con i suoi testi vi fu anche questo brano del 1976 appartenente all'album "Poohlover", un disco che il gruppo pubblicò con qualche difficoltà, ma che segnò l'inizio del loro cammino come artisti ed autori svincolati da direttive esterne proveniente da figure manageriali o dalla casa discografica.
Il concerto è proseguito con l'esecuzione dei brani "La nostra età difficile", "È bello riaverti", "Cercami" nella nuova versione riarrangiata pubblicata lo scorso marzo, "Uno straniero venuto dal tempo", altro pezzo appartenente all'album "Poohlover" e caratterizzato da un intenso assolo eseguito con una steel guitar della Fender.

Proseguendo con la presentazione delle canzoni, Dodi si è così espresso: «Il prossimo brano è un ritratto al quale sono particolarmente affezionato perché, qui lo posso dire, giochiamo in casa, è una canzone che parla di quando io e Valerio insieme agli altri nostri amici e colleghi tornavamo dai grandi viaggi. Ad un certo punto all'orizzonte, alla mattina verso le cinque, le sei, eravamo stanchissimi, appariva... Se avete mai fatto caso, arrivando da fuori a un certo punto si vede San Luca [...]. Credo che quando Valerio ha voluto scrivere questo brano che si intitola "Dietro la collina", avesse in mente questa immagine di un mondo che si apriva dietro questa collina che è il colle di San Luca [...]. È un brano che mi sta particolarmente a cuore e che apre una serie di canzoni. La seconda è una canzone che ho voluto scrivere su un'idea del grande amico e grande artista che si chiama Giorgio Faletti, il quale ha fatto grande la letteratura italiana nel mondo. Lui aveva una grande passione, oltre che per la musica, per le corse automobilistiche, eravamo molto amici e lui ha scritto questo brano che io ho voluto completare sia per quanto riguarda il testo che per quanto riguarda la musica. Questa canzone si chiama "Un'anima"».
Una dopo l'altra sono state eseguite le preannunciate "Dietro la collina" e "Un'anima", seguite da "Diritto d'amare", "Bella" e "Padre a vent'anni". "Diritto d'amare", uno dei nuovi ingressi in scaletta, vede nelle parole di Negrini il ritratto di una donna matura calata in una quotidianità ormai appiattita, dovre la sua voglia di amare ed esere riamata non trova la giusta risposta da parte della figura maschile che ha accanto, sempre più assente e indifferente. Con la strofa "sei al giro di boa" sottolinea in modo efficace ed inesorabile il senso del tempo che trascorre e di quanto porta via con sé, lasciando però sentimenti e desideri intatti.

Battaglia ha poi introdotto il momento acustico del concerto: «Arrivati a questo punto faremo qualche brano con un approccio un pochino più tranquillo, con delle chitarre acustiche, in modo che riusciamo a cantarle eventualmente anche assieme [...]. Siccome alcuni di questi brani li conoscete come e forse meglio di me, se li vogliamo cantare insieme per me sarà un onore. Grazie!».
Finalmente è stato il momento di ascoltare il brano che più di tutti, per chi scrive, era atteso nell'esecuzione live: "Dialoghi", appartenente all'album "Parsifal" pubblicato nel 1973. Il testo redatto da Negrini descrive la presa di coscienza di un uomo che un mattino si rende conto di come la sua vita sia ormai divenuta una piatta routine che si divide tra la convivenza con una donna concentrata unicamente su se stessa ed un lavoro che monotono e privo di prospettive. La vita ricca di stimoli che avrebbe dovuto assecondare la sua voglia di esistere e di fare sembra essergli sfuggita di mano. Ma più del testo, considero notevole la parte strumentale firmata a quattro mani da Roby Facchinetti e Dodi Battaglia, dove quest'ultimo ci regala un ricco ed intenso arpeggio frutto dello studio della tecnica fingerstyle che il chitarrista aveva avuto modo di apprendere agli inizia degli anni '70 a Nashville, nel Tennessee.
A seguire abbiamo potuto ascoltare "E vorrei" del 1974, "Air India" del 1978 e "Lascia che sia" da "Buona Fortuna" del 1981, un altro dei nuovi brani introdotti nella scaletta dello spettacolo.

Il tour teatrale è caratterizzato anche da una iniziativa parallela che Dodi sta portando avanti grazie alle adesioni del suo pubblico: la realizzazione del libro dal titolo "La mia gente", dove l'artista raccoglierà le foto scattate alle platee accorse ai suoi concerti, ma anche singoli ritratti dedicati ai fan ed immagini delle località che ospitano gli eventi live. Battaglia ha spiegato con questi termini tale progetto editoriale: «Devo raccontarvi che ho promesso che [...] avrei fatto un libro fotografico che si intitola "La mia gente", al cui interno voglio permettermi il lusso di mettermi alla prova in quanto fotografo. Voglio immortalarvi non come al solito, le solite fotogafie che si fanno da dietro con le macchinette: voglio farvi una bella fotografia [...]! Pronti? Via [...]! Farà parte di un libro fotografico che racconterà appunto questo tour che finirà verso la metà di marzo. Tutti coloro che faranno parte di questo libro fotografico saranno immortalati da me medesimo [...]: farete dei figuroni!».
Riposta la macchina fotografica e reimpossessatosi dello strumento, Dodi ha offerto alla platea l'esecuzione di "Per una donna", dall'album "Rotolando Respirando" del 1977, "La città degli altri" da "Boomerang" del 1978 e la più recente "Isabel", del 2010. Non è un caso se gran parte del repertorio proposto in questo tour risale agli anni '70 ed '80: quanto pubblicato in quelle due decadi fa parte di quel repertorio cui il pubblico dei Pooh è maggiormente affezionato, sia per la qualità dei contenuti, sia per il vero e proprio legame affettivo che si è venuto a creare con quei brani, perché colonna sonora di molti momenti importanti: innamoramenti, matrimoni, nascite sono state sottolineate dalle canzoni del gruppo, aggiungendo bellezza ai ricordi più preziosi che una persona possa custodire.

Dodi ha così introdotto la penultima canozne del live: «È un brano che io credo abbracci tutta la storia del genere umano, tutto ciò che abbiamo letto nei libri di storia, tutto ciò che è stato il passato e sarà il futuro del genere umano, perché solo Valerio riusciva a raccontare nel tempo di una canzone delle cose così belle e così importanti. Si chiama "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla"».
"Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla", ultima traccia del già citato 33 giri "Poohlover", nell'arco di 5 minuti e 47 secondi racconta la parabola umana partendo dall'invenzione del fuoco fino a giungere all'autodistruzione attraverso le armi nucleari. Una lunga cavalcata attraverso i secoli dettata dall'inquietudine che a quei tempi pervadeva tutti per via della Guerra Fredda, la contrapposizione politica, ideologica e militare che venne a crearsi nel 1947 tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica e che si protrasse fino al 1991.
A chiudere il concerto "Danza a distanza" da "Amici x Sempre" del 1996, un brano dal tiro rock che ci racconta di un amore scoppiato in tutta la sua energia in un contesto metropolitano. È così venuta a mancare, purtroppo, l'esecuzione di "Lei e lei", una delle dieci canzoni introdotte in questa nuova edizione del tour. Si tratta di un altro dei pezzi firmati dal binomio Battaglia - Negrini e vede, caso unico nei pezzi composti da Dodi, la totale assenza della chitarra. Fu per Negrini il primo brano in cui si cimentò con la tematica dell'omosessualità, in quel caso calato nel contesto di un difficile rapporto di coppia.

22.11.2019, Dodi Battaglia al Teatro Duse di Bologna.
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Sono ancora sei le date che permetteranno di poter apprezzare dal vivo una selezione così ricercata del reportorio dei Pooh:

 

Se come fan mi trovo a dover pagare lo scotto della delusione di non aver potuto assistere all'esecuzione di questi brani da parte della formazione al completo dei Pooh, dall'altro c'è la consapevolezza che Dodi Battaglia quando è sul palco si trova diviso tra la felicità di condividere ricordi ed entusiasmi con un pubblico partecipe e la consapevolezza di non trovare accanto e dietro di sé quei tre compagni con i quali ha condiviso per più di quarant'anni responsabilità, fatica e soddisfazioni. Ciò è palese quando i suoi stessi occhi diventano lucidi.
Dodi, così spesso considerato dal pubblico un personaggio schivo se non scontroso, ci ha dimostrato una volta di più quanta passione per il proprio lavoro, quanta professionalità porti ogni volta sotto i riflettori, mentre si sposta da una parte all'altra del palco nell'eseguire i suoi assoli. In aggiunta a tutto questo, un carico rilevante di ricordi, emozioni, dolori e gioie talmente personali da poter essere condivisi unicamente attraverso quella velatura che per qualche momento gli inonda gli occhi, offuscando i tanti volti presenti in platea.

Autore - Michaela Sangiorgi