I Pooh a RTL 102.5 tra progetti e prossimi addii - Venerdi' 23.09.2016
Il lancio di un nuovo album e di una tournée passano anche attraverso la promozione radiofonica, una regola a cui i Pooh non si sono sottratti partecipando, mercoledì 21 settembre, alla trasmissione "The Flight", condotta da Fabrizio Ferrari e La Zac su RTL 102.5, radio partner ufficiale del tour Reunion - L'ultima notte insieme.
Il primo a prendere la parola è stato Stefano D'Orazio, il quale ha parlato della serie di concerti che hanno preso il via lo scorso giugno: «Non ci aspettavamo questo tipo di "allungamento" dell'ultima volta, questo compleanno infinito. Invece devo dire che la risposta del pubblico è stata talmente clamorosa che giorno dopo giorno si sono aggiunte delle situazioni cui non potevamo dir no assolutamente: come il primo concerto e unico che pensavamo dovesse essere a San Siro che son diventati due, potevano diventar tre, ma poi mancava il tempo d'andare a Roma e così via. Poi lentamente Messina, Verona, un giorno, due, tre... Diciamo che sta crescendo tutto, è una cosa straordinaria, però ci siamo appunto detti che il 31 dicembre, finito questo anno di festeggiamenti, i Pooh finalmente scenderanno da questo palco».
Ferrari ha portato il discorso sull'ultimo concerto che chiuderà la carriera del gruppo, facendo notare come sia ancora avvolto dal mistero per quanto riguarda la località in cui avrà luogo e le modalità. Roby Facchinetti ha risposto: «Sicuramente il 31 faremo l'ultimo concerto della nostra vita e fra un po' di giorni vi sapremo dire anche dove, chiaramente. Non lo abbiamo ancora detto perché in effetti avevamo dei dubbi su dove. Avevamo due, tre possibilità adesso che stiamo vagliando, però ci stiamo arrivando, per cui mancano veramente pochissimi giorni».
Rispettiamo talmente tanto il lavoro di questi cinquant'anni che crediamo che il nome dei Pooh debba finire in un momento magico come questo. Red Canzian
La Zac ha poi domandato a Dodi dei concerti organizzati oltre oceano, il quale ha risposto: «Sì, domani mattina partiamo, faremo due concerti alle Cascate del Niagara, [...] un posto dove noi abbiamo già fatto concerti, uno dei pochi posti all'estero dove non abbiamo potuto dire di no agli amici che vogliono vederci suonare. Un'altra capatina all'estero la faremo alla fine di dicembre dove andremo a suonare vicino a New York, a Montreal e un altro posto. Per cui insomma non ci siamo fatti mancare niente». Poi, per sdrammatizzare in merito alla chiusura del gruppo: «Mi dicono che il 31 dicembre come gli yogurt noi scadiamo e dobbiamo andare in pensione!».
Anche Red Canzian ha voluto dire la sua sull'argomento: «Rispettiamo talmente tanto il lavoro di questi cinquant'anni che crediamo che il nome dei Pooh debba finire in un momento magico come questo. Questa storia non può finire andando a spegnersi come purtroppo abbiamo visto fare tantissimi colleghi nostri che erano famosi più di noi, poi sono diventati famosi come noi, poi meno di noi, poi si sono ritrovati a suonare in situazioni che una storia bella e importante come la nostra non merita. E non è facile, è l'amore e il rispetto per quello che abbiamo fatto. Noi siamo cinque [...] "capitani coraggiosi" che stanno conducendo la nave in porto con successo, come era giusto fare».
Fabrizio Ferrari ha annunciato che il concerto dei Pooh in programma per il 12 novembre al Mediolanum Forum di Assago verrà trasmesso in radiovisione da RTL 102.5 con le seguenti modalità: diretta in streaming alla pagina www.rtl.it/Radiovisione/, sul canale 36 del digitale terrestre, sul canale 750 di SKY.
Doveva esserci una
inconscia voglia, nei Pooh, di parlare dell'ultimo concerto, in quanto Dodi ha voluto aggiungere: «Abbiamo pensato che questo nostro tour si merita un finale travolgente e al di là di queste date che abbiamo appena comunicato, noi abbiamo pensato di fare un 31, un ultimo abbraccio finale con il nostro pubblico. Non abbiamo ancora stabilito dove sarà questo concerto, ma sarà sicuramente credo la cosa più emozionante, più strappacuore anche per noi. Prima ho voluto scherzare un po' su questo ultimo tour, ma quello sarà sicuramente... una cosa da piangere su quel palcoscenico perché sarà l'ultimo abbraccio col nostro pubblico e fra di noi. Ma sarà in ogni caso una grande festa».
Ferrari ha cercato di strappare qualche anticipazione, osservando come si renderà necessario un ambiente molto ampio come una piazza per accogliere il notevole numero di fan che accorreranno. Stefano ha spiegato: «Le stiamo pensando tutte. C'è da dire che il 31 a volte fa freddo, a volte nevica, a volte non si sa. Una volta abbiamo fatto un 31, non ricordo bene dove, comunque ci stava nevicando addosso [...]. Per cui le stiamo pensando tutte. Diciamo la verità, non le stiamo pensando noi ma Friends & Partners, un team agguerritissimo, preparatissimo che ha reso questo nostro ultimo giro veramente straordinario».
Red ha poi illustrato le uscite discografiche recenti e prossime: «E' uscito un triplo CD solo audio. La confezione Deluxe con tre CD e un DVD. Uscirà a fine mese una confezione con cinque vinili che contengono tutto il concerto più chiaramente i quattro inediti che abbiamo scritto. Poi c'è la confezione PULSE che viene venduta solo su Amazon che contiene il mondo perché ci sono dentro CD, vinili, DVD, pass d'argento, magliette... qualsiasi cosa... un libro di 100 pagine [...]. C'è un docufilm, un altro che stiamo integrando, un altro libro che uscirà prima di Natale, insomma tantissime cose».
Roby ha aggiunto: «Rappresenta questo nostro ultimo viaggio ed è giusto fermare, fotografare ogni momento, ogni cosa [...]. Noi abbiamo sempre avuto un pubblico straordinario anche in questo: [...] è curioso di scoprire anche cosa c'è dietro, prima, durante e dopo, non solo il fatto di vedere i Pooh sul palco[...]. E devo dire che montare e realizzare tutta questa nostra reunion... ci abbiamo lavorato veramente due anni».
Il fatto che noi continueremo tutti quanti a suonare perché è la nostra vita, sarà comunque la dimostrazione che non smetteremo mai di essere noi stessi, quelli che ci hanno fatto arrivare fin qui. Red Canzian
Red ha poi espresso alcune considerazioni sulla storia dei Pooh: «Abbiamo avuto la fortuna di vivere il periodo più bello per la musica, subito dopo i Beatles e lì il mondo è cambiato, si è voltato pagina, è successo qualcosa di diverso, veramente il Big Bang. Abbiamo vissuto il periodo più bello: si suonava nelle cantine, si suonava ovunque con niente ma riuscivamo a farlo e lo facevamo anche bene perché c'era una carica e un entusiasmo assoluti. Poi nel tempo siamo cresciuti noi, è cambiato il mondo, i palcoscenici sono diventati sempre più grandi: quello di San Siro da una pedana all'altra erano 90 metri. Una volta si suonava in un palco di 4 metri ed era sufficiente. Però la cosa straordinaria nei Pooh [...] è che non è cambiato quell'entusiasmo, non è cambiata quella voglia, c'è più consapevolezza, cerchiamo di farlo anche meglio perché sappiamo che abbiamo delle responsabilità, quindi dobbiamo suonare bene. Però l'entusiasmo di stare su palco... io mi accorgo delle nostre facce, le risate, quando ci guardiamo... quello è rimasto invariato e credo che, nonostante i Pooh chiudano il 31 dicembre, il fatto che noi continueremo tutti quanti a suonare perché è la nostra vita, sarà comunque la dimostrazione che non smetteremo mai di essere noi stessi, quelli che ci hanno fatto arrivare fin qui».
Dodi ha voluto aggiungere un commento sui brani inediti contenuti nell'album live: «Con questo disco che ci ritrae a San Siro abbiamo voluto dare un messaggio di vitalità e abbiamo voluto inserire all'interno quattro inediti che abbiamo realizzato in studio, perché ci sembrava corretto il fatto di lasciare il nostro pubblico non con un semplice addio di quello che siamo stati. Era corretto appunto raccontare i Pooh quello che sono oggi, come scrivono oggi e devo dire che i primi messaggi sono molto belli, molto confortanti perché qualcuno ci dice: "Beh, magari se avessimo sentito prima questi inediti che sono così, pieni di energia e di forza avremmo insisitito ancora di più perché voi foste andati avanti, magari avreste fatto alcuni altri brani inediti". Abbiamo voluto lanciare questo messaggio e devo dire che a oggi siamo felici di aver fatto questa scelta perché è una scelta vitale, che ci sta e non soltanto una celebrazione di coloro che siamo stati».
Riccardo ha preso la parola descrivendo così i Pooh da osservatore esterno: «Vedendo i Pooh da fuori in questi anni in cui ci frequentavamo poco, pur volendoci bene, pur scambiandoci affetto e anche dolore quando perdevamo qualcosa di importante per strada, io li ho sempre visti forti e molto, molto amati. Venivano ai miei concerti e mi dicevano che erano stati a vedere i Pooh 10.000 persone, 20.000 persone e quindi c'è sempre stato un legame forte. Capisco che chi ama una cosa, un progetto faccia fatica, perché poi la scelta è nostra, non è una scelta del nostro pubblico di abbandonarci. Noi ad un certo punto abbiamo detto "Arriviamo qua forti, sicuri, facciamo l'album più bello, il San Siro più bello, però poi alla fine noi con molto dolore ci fermiamo, noi ci dobbiamo fermare qua". E questo crea tanto dolore nei nostri fan che poi son tutti amici, quando diciamo fan è fra virgolette perché li conosciamo uno per uno [...]. Quando dopo quarantatre anni ci siamo seduti per otto mesi in sala di incisione (vuol dire cuffiette, leggio per me, chitarra) e scopri che questi sono grandi musicisti, grandi, grandi, grandi. Purtroppo se ne parla poco perché è grande lo spettacolo dei Pooh e spesso si diceva, si dice "Andiamo a vedere i Pooh". I Pooh vanno ascoltati anche».
Questa voglia di parlare di cose mediamente semplici anche se poi piene di significato è stata la grande forza che ha avuto Valerio Negrini. Stefano D'Orazio
All'osservazione di La Zac di come i Pooh abbiano saputo raccogliere attorno a loro un pubblico che rappresenta per età intere generazioni, Stefano ha aggiunto: «Abbiamo raccontato delle storie che sono di tutti, molto spesso ci sentiamo dire "In quella canzone avete parlato proprio di me". I sentimenti della gente sono mediamente sempre simili, per cui raccontare un'emozione, un dolore, un entusiasmo, una riflessione che magari sarà passata per la testa a chissà quante altre persone contemporaneamente... E questa voglia di parlare di cose mediamente semplici anche se poi piene di significato è stata la grande forza che ha avuto Valerio Negrini, quella di essere stato in grado di raccontare questa Italia attraversandola in musica, in canzone, in poesia, facendo riconoscere la gente che poi era, è, è rimasta il nostro pubblico. La grande fortuna che noi abbiamo è che strada facendo abbiamo perso pochissimi dei nostri affezionati e questa è una cosa emozionante».
Proseguendo il discorso su Negrini, Roby ha aggiunto: «Valerio va detto che è stato il fondatore di questa band, senza di lui non saremmo sicuramente qui e nel concerto si fa questo brano che è appunto "Domani", perché lui lo amava in modo particolare. In questi ultimi anni ogni volta che si partiva con un nuovo concerto puntualmente chiedeva: "Ma avete messo "Domani"?", perché è un brano che amava profondamente. Ecco perché lo abbiamo scelto per quel momento assolutamente dedicato a lui [...]. E' il minimo che potevamo fare, che possiamo fare, perché veramente è stato importante [...]. Ha scritto con Stefano pagine importantissime, ha dato voce alla nostra musica, alla nostra melodia».
All'osservazione di Ferrari su quanto sia difficile stilare la scaletta del tour con un repertorio così vasto, Dodi ha spiegato: «E' veramente complicatissimo. Abbiamo un pochino rivoluzionato in questo caso quella che era la scaletta che avevamo da tempo: un po' aveva bisogno di essere rinfrescata. Con questo concerto abbiamo voluto dimostrare al pubblico tutto ciò che abbiamo rappresentato nel corso di questi anni, cioè dalle canzoni che facevamo accompagnati da una grande orchestra tipo "Tanta voglia di lei", "Noi due nel mondo e nell'anima", fino ai momenti in cui abbiamo preso in mano la nostra maniera di suonare con brani come "Parsifal" [...], fino a quando siamo diventati anche fra virgolette più rock con brani come "Chi fermerà la musica", "Canterò per te". Con brani dove il testo e l'impegno nel raccontare una situazione erano prioritari come appunto in "Pierre", dove ha voluto raccontare la storia di un "diverso" [...]. Abbiamo voluto raccontare queste nostre maniere diverse di esprimerci e quindi [...] non è stato facile scegliere i brani, abbiamo cercato di focalizzare queste nostre maniere di esistere e abbiamo scelto quelli che dovevano essere nella scaletta perfetta [...]. In più ci sono due brani, il primo di apertura al concerto che è anche un po' il leitmotiv del brano inedito che fa parte di questa raccolta di brani live [...], ma non abbiamo voluto eseguire live quei brani che dovevano essere la "chicca" da studio che fanno parte appunto di questo disco».
Red ha poi spiegato come appartenere a città diverse abbia influito positivamente sulle dinamiche del gruppo: «Forse è stata una nostra fortuna perché di solito nei complessini all'epoca erano tutti compagni di liceo, di scuola, addirittura abitavano magari nello stesso palazzo perché veramente c'erano complessi almeno uno per ogni palazzo. Invece noi ci siamo in qualche maniera scelti, c'è stata una certa selezione e quindi ci siamo voluti, siamo diventati amici col lavoro, dopo. Il fatto che ognuno di noi fosse un pochino protagonista nella propria città di questo successo dei Pooh è servito anche a stemperare questo successo, però a farcene sentire anche protagonisti quando tornavamo a casa e tutto questo ha reso molto equilibrato il nostro percorso. Poi culture anche diverse perché io, Dodi e Roby siamo abbastanza padani tutti e tre, però Stefano ad esempio è di Roma, Riccardo prima veniva dalla Toscana».
Alla richiesta di elencare pregi e difetti dei compagni, Riccardo Fogli ha risposto, tra l'altro: «Facchinetti è uno dei più grandi compositori italiani, poco se ne parla. L'armonia fa parte della sua vita: le melodie belle che sentite non è che le può scrivere chiunque, solo lui [...]. Sono molto felice in mezzo a questi ragazzi [...], all'inizio avevo un'ansia... Al concerto che vediamo a San Siro, quello che abbiamo ripreso, mi ha preso proprio l'ansia al cuore, non riuscivo a deglutire, avevo voglia di piangere. Ora sono un pochino più sereno e me li godo e li vedo anche da fuori, quindi io li conosco bene e devo dire che sono fortunato».
Prima di congedarsi dai conduttori, Roby ha voluto fornire un indizio in merito al concerto del 31 dicembre, dicendo: «Un piccolo aiutino [...]: non è Milano». A lui si è aggiunto Dodi, il quale ha affermato: «Ha qualcosa a che fare con la nostra grande storia... ha molto a che fare con la nostra storia...».
Alle date già confermate del tour Reunion - L'ultima notte insieme si sono aggiunti due nuovi appuntamenti:
- 31 ottobre - Bari, PalaFlorio. Prevendita alla pagina https://goo.gl/cN6bpn
- 16 novembre - Padova, Kioene Arena. Prevendita alla pagina https://goo.gl/LCxZiV
Nella strategia commerciale adottata nel corso di questa
tournée sembra si preferisca aggiungere date in località già confermate, in un'ottica di ottimizzazione della logistica e dei costi di organizzazione.
Non rimane che attendere venga svelata la località scelta per il concerto di addio ai fan. Non nego che spero si tratti di Bologna, città in cui la lunga storia dei Pooh cominciò grazie ad un ragazzo pieno di sogni e bizzarre fantasie.
Autore - Michaela Sangiorgi